12 ottobre 2025 - 21:54
Source: ABNA24
Mearsheimer: L'Iran è diventato più intelligente e abile dopo la guerra di 12 giorni

L'eminente teorico delle relazioni internazionali ha svelato due motivi di deterrenza per un potenziale nuovo attacco all'Iran da parte degli Stati Uniti e del regime sionista.

Secondo l'agenzia di stampa ABNA, John Mearsheimer, eminente teorico delle relazioni internazionali, ha sottolineato in un'intervista che due ragioni principali possono essere considerate fattori di deterrenza per un potenziale nuovo attacco all'Iran da parte degli Stati Uniti e di Israele.

A questo proposito, Mearsheimer ha dichiarato: "Si può sostenere che ci sono due ragioni deterrenti per un nuovo attacco all'Iran; la prima è che l'Iran ha inflitto un duro colpo a Israele nella battaglia precedente. I sistemi di difesa aerea israeliani erano esauriti o stavano per esaurirsi, e gli Stati Uniti hanno anche delle limitazioni nell'aiutare Israele. Inoltre, man mano che gli attacchi missilistici e balistici dell'Iran si espandevano, sono diventati più intelligenti."

Ha aggiunto: "Tutti gli eserciti, dopo essere entrati in una guerra, entrano anche in un processo di apprendimento, e gli iraniani non fanno eccezione a questa regola. Pertanto, nelle fasi finali del conflitto, sono diventati più abili nel trovare lacune e brecce nella difesa aerea israeliana. Con questa esperienza e questo arsenale missilistico che hanno, distruggeranno Israele, e non dimentichiamo che Israele è piccolo (in termini di estensione). L'idea che Israele possa sferrare un duro colpo all'Iran ed evitare una reazione reciproca non accadrà."

Mearsheimer ha aggiunto: "La seconda ragione è che molti credono che gli Stati Uniti abbiano fermato la guerra di 12 giorni perché hanno visto segnali della possibilità che l'Iran chiudesse lo Stretto di Hormuz; un evento che potrebbe essere catastrofico con le sue conseguenze economiche, soprattutto data la fragile situazione dell'economia globale, e la parola 'catastrofe' non esprime appieno la sua profondità."

Ha sottolineato: "Se fossi nei panni degli iraniani, direi agli Stati Uniti e a Israele che se volete 'giocare duro', non c'è problema, ma dovreste sapere che anch'io 'gioco duro'. Sia il bombardamento missilistico su Israele che l'opzione di interrompere lo Stretto di Hormuz sono sul tavolo. L'idea di devastare l'economia iraniana senza pagarne il prezzo è un'illusione; tutti pagheranno un prezzo; quindi è meglio evitare l'attacco."

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